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Le recenti discussioni, originate dalla visita del ministro Lorenzin all’Ospedale di Merate, che stanno sviluppandosi localmente sui social network e sulla carta stampata in merito al parto cesareo, inducono Alma Alba ad intervenire con alcune osservazioni, anche come ulteriore spunto da apportare a questa interessante discussione.

La nostra Associazione si occupa infatti di tematiche materno infantili a cui l’argomento in questione è strettamente legato e sovente questo temaviene sollevato negli incontri con le Mamme del giovedì pomeriggio a Robbiate, che da oltre tre anni costituiscono un appuntamento costante.

La posizione di Alma Alba è in linea con quella dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, peraltro coerente con le principali linee guida nazionali ed internazionali che si occupano della nascita.

In sintesi riteniamo che il parto cesareo sia da considerarsi garanzia di sopravvivenza e di riduzione di molte complicanze sia per la madre che per il neonato, ma solo se se applicato in modo appropriato.

La comunità scientifica concorda che questa modalità di parto, se utilizzata anche quando non necessaria o addirittura in via prevalente, aumenta in modo sensibile il rischio per entrambi i soggetti dell’evento nascita.

Il valore ottimale del 10-15%, indicata dall’OMS come adeguata percentuale di tagli cesarei sul totale dei parti, andrebbe dunque considerata come riferimento ed indicatore di adeguatezza del processo nascita, pur tenendo conto che particolari esigenze territoriali, organizzative ed epidemiologiche potrebbero anche giustificare valori diversi.

Ciò che appare piuttosto preoccupante sono gli elevati tassi di ricorso al cesareo, soprattutto in alcune aree e regioni, che pongono l’Italia ai vertici della graduatoria dei parti cesarei in Europa ed anche al di sopra dei valori di Stati Uniti e Canada, senza che a tali elevati valori corrispondano necessariamente migliori performance sui dati della mortalità/morbilità materno infantile.

Alma Alba ritiene che le donne abbiano quindi il dovere di documentarsi ed il diritto ad un’informazione corretta, puntuale e chiara, premessa fondamentale per una scelta libera e consapevole.

Auspica inoltre che i gestori del Sistema Sanitario Nazionale possano esercitare con onestà intellettuale il compito di verificare, controllare e correggere eventuali inadeguatezze e prestazioni non appropriate.

Associazione Alma Alba

Maggio 2017

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